E' passato un mese da quando abbiamo imbottigliato la nostra American Amber Ale, ribattezzata Hopplà per via del suo carattere luppolato.
Come forse ricorderete, la fermentazione si è rivelata una sorta di Odissea, che pensavo non avrebbe condotto a niente di buono, in quanto il processo si è bloccato per giorni ad una densità di 1024/1026, per poi riprendere il suo corso dopo due settimane. (vedi post precedenti)
Ero convinto di aver utilizzato troppo materiale non fermentabile, e da molti mi è stato detto che il 15% di malto Crystal era assolutamente troppo.
Per tali motivi, anche quando la densità ha ripreso a scendere, per poi assestarsi sui 1011/1012 punti, ho temuto un attacco coordinato alle mie destrine da parte di batteri e lieviti selvaggi di vario genere, in quanto mi ero oramai rassegnato ad una insufficiente estrazione di zuccheri fermentabili.
Ma ora.... torniamo al presente... mi trovo davanti alla prima bottiglia da stappare, che molto probabilmente segnerà il destino glorioso o infausto di tutto il mio lavoro, ed il primo timore che mi scorre davanti agli occhi è appunto l'eventualità che possa verificarsi una fuoriuscita di schiuma a fontana, logica conseguenza di ciò che ho sopra descritto.
Stappiamo ma.... niente di tutto ciò, "forse non è poi venuto un disastro", questo il mio primo commento prima di versare il contenuto nel mio calice di degustazione universale brevettato da Teo Musso del Baladin.
Anche l'aspetto non è male, forse leggermente più scura del previsto, quasi una Brown Ale, ma certo questo non rappresenta un difetto.
Passiamo alla schiuma: direi che è quanto basta, e soprattutto ha una buona persistenza, infatti ci vuole un po' di tempo prima che il livello si abbassi in maniera considerevole.
Al naso si avvertono gli aromi agrumati del Cascade, misti al caramello, forse mi aspettavo una esplosione di profumi più marcata ( avendo utilizzato l'ardita se non quasi folle quantità di 100 grammi di pellets in neanche 20 litri di mosto), tuttavia si tratta di sentori chiaramente percepibili.
La dose di 100 grammi in Dry hopping di Cascade, è stata motivata dalla intenzione di coprire almeno in parte il caramello, che immaginavo sarebbe stato troppo invadente per via del Crystal: per fortuna non è stato così!
Ma andiamo a ciò che ci interessa, il gusto: anche qui sono soddisfatto, in quanto si percepisce da subito un corpo da strutturato a pieno, assolutamente da ricercare allo scopo di bilanciare l'amaro del luppolo.
Pian piano la dolcezza dei malti lascia spazio all'amaro, un amaro che si lascia sentire per diverso tempo con una certa persistenza al palato.
Direi che la dolcezza del caramello sostiene abbastanza bene l'amaro del luppolo, tuttavia non si arriva ad un bilanciamento vero e proprio, probabilmente anche a causa del fatto che la dose di luppolo è stata lievemente superiore a quella dovuta (avevamo ipotizzato 25 litri finali e non 21), e poi perché il formato in Pellets ha un potere amaricante ancora maggiore.
Detto ciò, sono assolutamente soddisfatto del risultato ottenuto, e la Hopplà ha già ottenuto i suoi primi apprezzamenti.
Nessun commento:
Posta un commento